IL CONSERVATORE LAURENZANA E IL RIVOLUZIONARIO GIOVANNONE

IL SODALIZIO TRA IL CONSERVATORE DI SINISTRA, ON. CONTE LUIGI GAETANI DI LAURENZANA, ED IL SOCIALISTA RIVOLUZIONARIO, VINCENZO GIOVANNONE, SINDACO DI ISOLA DEL LIRI.

Il Conte LUIGI GAETANI DI LAURENZANA, nato a Roma il 20 luglio 1863, originario di Piedimonte d’Alife, diplomatico, nel 1895 fu eletto deputato nel collegio di Sora per la XIX legislatura del Regno d’Italia (dal 10 giugno 1895 al 3 marzo 1897). Nel primo turno di quelle elezioni, Emilio Conte, nato ad Arpino il 22 luglio 1860, ottenne il maggior numero di preferenze (1.129) rispetto agli altri due candidati: Luigi Gaetani Di Laurenzana (728) e Vincenzo Simoncelli (491), ma al ballottaggio il risultato fu ribaltato dal Conte Luigi Gaetani Di Laurenzana con 1.364 voti rispetto ai 1.127 conseguiti da Emilio Conte. Nello stesso anno, il socialista rivoluzionario Vincenzo Giovannone fu eletto consigliere comunale di Isola del Liri.

Come ho ripetutamente scritto, l’on. Conte Luigi Gaetani Di Laurenzana, appena vide la Cascata Grande di Isola del Liri e l’antico Castello Boncompagni di proprietà della Banca d’Italia, se ne innamorò. “Non seppe conseguire la felicità sostituendo la contemplazione al possesso; tutto al contrario, dopo avere contemplato volle possedere” (come si legge in un documento dell’epoca). Non per contemplare la bellezza della Cascata, ma per sviluppare energia elettrica, in quanto conosceva bene le incentivazioni previste dalla legge 10 agosto 1884. Il libro 'La cascata grande e il ramo sinistro del Liri' descrive la questione con dovizia di particolari.

Detto e fatto, con un finanziamento ottenuto dalle Cartiere Meridionali, che aveva l’interesse di derivare l’acqua del Liri, acquistò l’intero complesso con l’impegno, però, di consentire alle cartiere di realizzare un ambizioso progetto, e cioè di prelevare l’intera portata del fiume Liri per restituirla ai piedi della Cascata Grande attraverso un canale sotterraneo lungo 900 metri. Ma il furbo Conte, alla scadenza degli impegni solennemente assunti, aprì un contenzioso con le Cartiere Meridionali, giacché era suo interesse utilizzare l’acqua del fiume a monte della Cascata attraverso le antiche bocche di presa.

Allora, furbescamente, il nobile deputato concesse al socialista rivoluzionario Vincenzo Giovannone un locale all’interno del Castello per organizzare una Lega di resistenza (sindacato) al fine di scatenare una serie di scioperi contro le Cartiere Meridionali. Perciò, il sodalizio del conservatore Conte Luigi Gaetani di Laurenzana col rivoluzionario Vincenzo Giovannone non nacque per nobili motivi politici, ma per inconfessabili interessi economici, ai quali il Giovannone si prestò, probabilmente in buona fede, scatenando il pandemonio nelle cartiere.

Quando Vincenzo Giovannone fu arrestato e condannato dal Tribunale di Cassino per resistenza e oltraggio alla forza pubblica, il Conte Laurenzana si offrì come testimone a favore di Giovannone, affermando: “Sono io l’organizzatore degli scioperi, perciò arrestate me. Non lo fate, perché siete dei vigliacchi: temete la mia medaglietta di parlamentare!” (come si legge nella relazione del Commissario di Pubblica sicurezza di Cassino).

La questione fu discussa alla Camera dei deputati, nella seduta del 6 giugno 1901 a seguito dell’interrogazione rivolta ai ministri delle finanze e dei lavori pubblici dall’on. Federico Grossi, socialista, di Arce “sui criteri dell'Amministrazione per accertare e legittimare le derivazioni dalle acque pubbliche del Liri aventi diritto per l'articolo 24, legge 10 agosto 1884, e se non credano giusto e conveniente dare precedenza, o almeno trattare alla stessa stregua antichi utenti che hanno stabilimenti industriali in esercizio, e chi chieda riconoscimento di dubbi diritti d'uso a FINE DI SPECULAZIONE”.

L’on. Luigi Gaetani Di Laurenzana intervenne ironicamente: “L'egregio mio collega Grossi ha portato avanti alla Camera un fatto che io credevo d'indole assolutamente privata; ma, dal momento che egli ha fatto quest'alto onore alle acque del Liri, dirò poche parole. M'associo completamente a lui nel desiderare cha nessuna eccezione sia fatta per quei signori che domandano il rispetto di antichi diritti: perché fra quelli ci sono anche io. E, dopo che ho pregato il Governo di tener conto delle considerazioni da essi svolte, prendo atto delle dichiarazioni fatte dall'onorevole sottosegretario, e rivolgo pubblicamente all'onorevole Grossi questa preghiera: egli, con l'autorità che gli viene dalla sua intelligenza, dalla sua fermezza, dalla sua esperienza, faccia che le acque del Liri si pacifichino, e non siano più agitate. (Si ride)”. (Dagli atti parlamentari n. 4789 del 6/2/1901).

Tra il socialista Grossi e il giolittiano di sinistra Luigi Gaetani Di Laurenzana, Vincenzo Giovannone scelse il secondo, definito alla Camera dal deputato Ronchetti “SOCIALISTA DI COMODO”.

Inizia così la storia della derivazione delle acque del fiume Liri per scopi speculativi, che ha condizionato la vita politica della Città delle Cascate, e che la sinistra isolana ha completamente rimossa.

L'on. Luigi Gaetani Di Laurenzana fu rieletto nella XX legislatura (dal 5 aprile 1897 al 17 maggio 1900), nella XXI legislatura (dal 10 giugno 1900 al 18 ottobre 1904) e nella XXII legislatura (dal 30 novembre 1904 all’8 febbraio 1909). Si dimise il 2 luglio 1905 dalla Camera dei Deputati con la seguente lettera: "«Ragioni di famiglia m'impongono di ritirarmi a vita privata; e, nel comunicare tale mia decisione a V. S. Ill.ma, pregandola di farne prendere atto alla Camera, esprimo a lei ed a tutti i miei colleghi i sensi della maggior gratitudine per la cortese benevolenza sempre avuta verso di me. Tengo a dichiarare a V. S. ed agli egregi colleghi che la mia decisione è irrevocabile, quali che siano le determinazioni della Camera. Con i maggiori ossequi mi riconfermo di lei devotissimo. Gaetani di Laurenzana».

Morì a Piedimonte d'Alife il 17 maggio 1918.

Il 20 novembre 1921, presso l'abitazione dei Gaetani Di Laurenzana in Piedimonte d'Alife, gli eredi del conte vendettero il Castello Boncompagni all'ing. Angelo Viscogliosi.

Nella foto, il famoso fratello di Luigi, l'onorevole Antonio Gaetani Di Laurenzana.

Ultimi commenti

11.09 | 09:59

Sembrano disinteressati ma se sollecitati e soprattutto responsabilizzati danno il meglio di loro

11.09 | 09:58

Caro senatore, oggi individuare ‘giovani di centrodestra’ è difficile! I ragazzi sono figli del loro tempo (questo) e non piace loro essere classificati o incasellati! Secondo me vanno solo stimolati

11.09 | 09:12

Caro Maurizio, senza la partecipazione dei giovani, specie quelli di centrodestra, la mia proposta rischia di diventare un "discorso ai sordi".

10.09 | 08:37

Finalità condivisibili! Occorre l’impegno di molti e sicuramente vanno coinvolti i giovani intorno a progetto di più ampio respiro e ambizioso!

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