LA RIQUALIFICAZIONE DEL FELTRIFICIO PISANI

Per il FELTRIFICIO PISANI ho sempre conservato un sentimento di affetto e di riconoscenza, perché sono nato e ho vissuto per ventitré anni nell’appartamento ubicato all’interno dell’opificio (indicato nella foto dalla freccia), concesso a mio padre, impiegato amministrativo dell’importante azienda per oltre quarant’anni. A pochi metri dalla Cascata Grande e da un gigantesco telaio che produceva candidi feltri. Entrambi scandivano le mie giornate senza fermarsi mai.

Lì ho imparato ad amare il fragore della Cascata; il rumore assordante della navetta che batteva alle due estremità del telaio, trasportando velocemente il sottile filo di lana da annodare; l’andirivieni degli operai che, dall’altra parte del cortile, si sentivano simpaticamente osservati dagli occhi curiosi di un bambino. Il feltrificio Ippolito & Pisani produceva i migliori feltri del mondo.

Lì ho vissuto gli anni della mia infanzia e della mia giovinezza. Lì ho guardato, giorno dopo giorno, con la passione dell’innamorato, la mia Cascata, sempre se stessa e mai eguale, e ascoltato il suo fragore frammisto al regolare frastuono del telaio e alla voce amorevole di mia madre.

Lì salutavo ogni mattina mio padre che attraverso una porticina, contigua alla mia stanzetta, entrava in ufficio. Punto e contrappunto di una dolce sinfonia. Per 23 anni, fino al pensionamento di mio padre. Poi ci trasferimmo altrove. E per tanto tempo soffrii di insonnia perché la notte mi mancava il fragore della Cascata ed il frastuono dell’enorme telaio. Mi mancò soprattutto la simpatia degli operai con i quali s’era creato un rapporto di affettuosa amicizia, quasi familiare.

Lì dunque è nata la mia spiccata socialità che alcuni anni dopo mi condusse per mano a scoprire i valori del “sindacalismo nazionale” di Flippo Corridoni e a dialogare con i lavoratori delle più importanti aziende della provincia di Frosinone.

Poi, il feltrificio Pisani si trasferì nel nuovo stabilimento di Via dell’Industria, e quello sorto sotto la Cascata Grande fu abbandonato. Restò lì, muto, inanimato e degradato per alcuni decenni a ricordare il suo glorioso passato.

Per tanti anni l’ho osservato quotidianamente con nostalgia frammista a profonda amarezza, mentre giorno dopo giorno subiva lo stesso degradante destino della Cascata Grande.

La svolta avvenne nel 1993, quando fui eletto Sindaco di Isola del Liri. Il primo giorno, appena entrai nel Palazzo comunale, contiguo al mio caro e vecchio feltrificio, mi affacciai alla finestra per vederlo da vicino insieme alla mia indimenticabile abitazione, e fui illuminato dall’idea di ricambiare il bene che lui aveva fatto alla mia famiglia e all’intera città.

Da quel momento partì l’impegno per la sua riqualificazione urbana.

Un primo tentativo fu portato avanti nel 1996 con la PIZZOLI COSTRUZIONI S.p.A., in nome e per conto della LIRINVEST S.r.l. proprietaria dell’immobile, ma Il ministero dei Lavori Pubblici, pur ritenendo il progetto meritevole di accoglimento non lo finanziò per mancanza di fondi.

Il 14 febbraio 1997, il Comune di Isola del Liri reiterò la richiesta di finanziamento a valere sui fondi per le aree depresse (OB 1 e 2) di cui al punto 4) della Delibera CIPE del 12 luglio 1996.

Il CIPE (Comitato Interministeriale per la Programmazione Economica) con deliberazione n. 74 del 23 aprile 1997 accettò la richiesta di finanziamento per l’importo di lire tre miliardi e settecento milioni per la riconversione dell’ex Feltrificio Pisani a CENTRO POLIFUNZIONALE con superfici destinate ad attività ricettive, commerciali, residenziali, direzionali e a spazi e infrastrutture pubbliche.

 Il 24 luglio 1997, la Regione Lazio (Assessorato Urbanistica e Casa) comunicò al Comune di avere ammesso il progetto a finanziamento per un importo complessivo di novecento milioni di lire.

In ottemperanza a quanto previsto dal P.R.U (Programma di riqualificazione urbana), dall’Accordo di programma sottoscritto tra il Comune di Isola del Liri, la Regione Lazio ed il Ministero dei Lavori Pubblici, il Comune s’impegnò a realizzare le seguenti opere:

- Costruzione di un parcheggio multipiano di mq. 4.400 circa, parzialmente interrato.

- Costruzione di una piazza pubblica su un’area di mq. 660 già di proprietà della Soc.    LIRINVEST.

- Ristrutturazione ad uso abitativo della palazzina già di proprietà della Soc. LIRINVEST.

- Realizzazione della GALLERIA ESPOSITIVA coperta lungo il Liri fino alla TERRAZZA PANORAMICA avente la veduta sulla Cascata Grande e con accesso pedonale da Piazza XX settembre.

- Ristrutturazione, recupero, nuova edificazione di marciapiedi, illuminazione e arredo urbano sul modello di Piazza XX settembre e Corso Roma.

La LIRINVEST S.r.l., in relazione all’Accordo di programma, s’impegnò a realizzare un albergo di 60 camere ed un parcheggio sotterraneo, e con successive convenzioni intervenute dopo la caduta dell’amministrazione da me guidata, a realizzare nel piano seminterrato un CENTRO CONGRESSI da concedere in uso al Comune per ventiquattro giorni all’anno.

Da alcuni anni, quando tutto lasciava pensare che la riqualificazione urbana dell’ex Feltrificio Pisani si avviasse verso una felice conclusione, i lavori furono inspiegabilmente sospesi.

Alcuni mesi fa è stata aperta, in modo disadorno, LA GALLERIA PISANI. Restano ancora da completare l’albergo, il Centro Congressi, i sei appartamenti per giovani coppie, la piazza ed il parcheggio multipiano.

Sen. Bruno Magliocchetti – Sindaco di Isola del Liri dal 1993 al 1999

LA RISTRUTTURAZIONE DELL'EX FELTRIFICIO PISANI RICHIAMA L'URBANISTICA RAZIONALISTA DEGLI ANNI '30.

UN DOVEROSO OMAGGIO AL COMM. FRANCESCO PISANI, PODESTA' DI ISOLA DEL LIRI DAL 1931 AL 1943, ARTEFICE DELLA MODERNIZZAZIONE DELLA CITTA' DELLE CASCATE.

Comm. Francesco Pisani, Podestà di Isola del Liri dal 1931 al 1943, artefice della modernizzazione della Città delle cascate.

Ultimi commenti

11.09 | 09:59

Sembrano disinteressati ma se sollecitati e soprattutto responsabilizzati danno il meglio di loro

11.09 | 09:58

Caro senatore, oggi individuare ‘giovani di centrodestra’ è difficile! I ragazzi sono figli del loro tempo (questo) e non piace loro essere classificati o incasellati! Secondo me vanno solo stimolati

11.09 | 09:12

Caro Maurizio, senza la partecipazione dei giovani, specie quelli di centrodestra, la mia proposta rischia di diventare un "discorso ai sordi".

10.09 | 08:37

Finalità condivisibili! Occorre l’impegno di molti e sicuramente vanno coinvolti i giovani intorno a progetto di più ampio respiro e ambizioso!

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