LA DESTRA SOCIALE DENUNCIA LO SCANDALO DEL MUSEO DELLA CARTA DI ISOLA DEL LIRI

 

2017 - PETIZIONE POPOLARE, SOTTOSCRITTA DA OLTRE CINQUECENTO CITTADINI, INVIATA AL PRESIDENTE DEL PARLAMENTO EUROPEO.

 

On. Antonio TAJANI

Presidente del Parlamento Europeo

BRUXELLES

 

Onorevole Presidente,

i sottoscrittori dell’allegata PETIZIONE POPOLARE si pregiano di far presente alla S.V. che agli albori dell’Ottocento, numerosi imprenditori francesi insediarono importanti industrie nel territorio del Comune di Isola del Liri (Frosinone), che per questo meritò l’appellativo di ‘Manchester del Regno di Napoli’.

In particolare, l’imprenditore Charles Lefebvre, ottenuto l’uso dei locali di un antico convento sconsacrato, realizzò in poco tempo la Cartiera del Fibreno (in seguito denominata Lefebvre) dove fece installare la prima macchina continua importata dal Regno Unito in un paese del continente europeo.

L’opificio ebbe un rapido sviluppo per la presenza di dirigenti e lavoratori italiani, francesi, belgi, olandesi, inglesi, i quali fecero assumere alla Cartiera Lefebvre le caratteristiche di un modello di azienda europea ante litteram.

Nel 1915, il notevole aumento della produzione rese necessaria la costruzione di un nuovo stabilimento che comportò la chiusura definitiva di quella ospitata nell’antico monastero sconsacrato.

Dal 1995 al 1999, a seguito di alcune fortuite circostanze, riemerse la parte sotterranea della Cartiera Lefebvre, molto suggestiva perché contigua ad una spettacolare cascata. L’inattesa scoperta indusse l’Amministrazione comunale dell’epoca a predisporre un progetto per la realizzazione di un MUSEO DELL’ARCHEOLOGIA INDUSTRIALE DENOMINATO “CENTRO EUROPEO DELLA CIVILTA’ DELLA CARTA”.

Per l’acquisizione, la bonifica e la ristrutturazione della preziosa struttura industriale, il Comune di Isola del Liri chiese ed ottenne un cofinanziamento di circa 9 miliardi di lire dall’Unione Europea e dalla Regione Lazio.

Purtroppo, le successive amministrazioni comunali abbandonarono inopinatamente il progetto in avanzato corso di realizzazione, quando mancavano soltanto alcuni lavori di completamento, riportando l’antica Cartiera Lefebvre allo stato di “rudere”.

Ciò premesso, poiché i sottoscrittori dell’allegata PETIZIONE POPOLARE ravvisano gravi responsabilità degli amministratori comunali, per avere compromesso lo sviluppo di un territorio che da molto tempo è afflitto da una profonda crisi sociale ed economica, chiedono alla S.V. di voler disporre la nomina di una Commissione d’inchiesta del Parlamento Europeo, soprattutto per accertare se sussistono ancora le condizioni per completare l’opera in argomento.

I sottoscritti, nella speranza che la richiesta venga benevolente accolta, ringraziano la S.V. e Le porgono distinti ossequi.

***

Emergono inquietanti responsabilità dalla indagine svolta dalla Commissione Europea sulla vicenda del Museo di Archeologia Industriale e della Carta di Isola del Liri.

La petizione popolare, promossa dall’esponente locale di Destra Sociale Isolana – portavoce di Fratelli d’Italia Enzo Peticca, e portata all’attenzione di Bruxelles, oltre a chiedere un contributo per il completamento dell’opera simbolo storico dell’industrializzazione della città delle cascate, rimarcava la necessità di istituire una Commissione che indagasse sulla vicenda dell’ Ex Cartiera Lefebvre – Museo Italiano di Archeologia Industriale e della Carta in quanto, tale opera, non vide mai la sua finalizzazione dopo l’insediamento nel palazzo comunale di via San Giuseppe del sindaco della città delle cascate Vincenzo Quadrini.

La sua amministrazione non diede continuità al progetto, ottenuto dalla precedente giunta Magliocchetti – con un importo complessivo quantificato in circa 8 miliardi di lire a valere sui fondi strutturali europei di cui l’80% a fondo perduto –, e non presentò la richiesta di un ultimo finanziamento che sarebbe stato sicuramente concesso sia dall’Unione Europea che dalla Regione Lazio trattandosi di lavori di completamento.

Gli amministratori comunali, nel 2000, decisero di abbandonare il progetto, lasciando a tutt’oggi l’antica cartiera nello stato di rudere.

Nel resoconto inviato al firmatario della petizione, Bruxelles scrive testuali parole: “I SERVIZI DELLA COMMISSIONE HANNO INVIATO UNA RICHIESTA ALL’ATTUALE AUTORITÀ DI GESTIONE DELLA REGIONE LAZIO LA QUALE HA RISPOSTO CHE, VISTO IL LUNGO TEMPO TRASCORSO DAGLI ANNI 1994 – 1999, NON È STATO POSSIBILE RECUPERARE ALCUN DOCUMENTO AMMINISTRATIVO COLLEGATO AL PROGETTO CUI FA RIFERIMENTO IL FIRMATARIO.

L’AUTORITÀ DI GESTIONE, TUTTAVIA, HA INDICATO CHE IL PROGETTO ERA CONSIDERATO COME COMPLETATO POICHÉ NON ERA STATO ESEGUITO ALCUN RECUPERO FINANZIARIO (COME POTREBBE ACCADERE COME CONSEGUENZA DI UN MANCATO COMPLETAMENTO DEL PROGETTO).

L’AUTORITÀ DI GESTIONE HA INOLTRE CHIESTO INFORMAZIONI ALL’ATTUALE AMMINISTRAZIONE COMUNALE CIRCA LO STATO DI AVANZAMENTO DEL PROGETTO. AD OGGI, I SERVIZI DELLA COMMISIONE, NON HANNO RICEVUTO ALCUNA INFORMAZIONE CIRCA UNA EVENTUALE RISPOSTA DA PARTE DELL’AMMINISTRAZIONE COMUNALE.”

Ultimi commenti

11.09 | 09:59

Sembrano disinteressati ma se sollecitati e soprattutto responsabilizzati danno il meglio di loro

11.09 | 09:58

Caro senatore, oggi individuare ‘giovani di centrodestra’ è difficile! I ragazzi sono figli del loro tempo (questo) e non piace loro essere classificati o incasellati! Secondo me vanno solo stimolati

11.09 | 09:12

Caro Maurizio, senza la partecipazione dei giovani, specie quelli di centrodestra, la mia proposta rischia di diventare un "discorso ai sordi".

10.09 | 08:37

Finalità condivisibili! Occorre l’impegno di molti e sicuramente vanno coinvolti i giovani intorno a progetto di più ampio respiro e ambizioso!

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