RIVOLTA MORALE

In occasione di ogni scandalo con conseguente avviso di garanzia o arresto di politici e/o imprenditori, ci tocca assistere ad uno stucchevole rimbalzo di accuse per dimostrare che gli uni sono più corrotti degli altri; salvo prendere atto del contrario il giorno dopo, giacché gli scandali nel nostro disgraziato Paese ricorrono ormai a cadenza giornaliera, coinvolgendo tutti i settori della nostra vita associata.

E ciò da tempo immemorabile! Pertanto, non riesco francamente a comprendere tanto stupore. Infatti, gli scandali degli uni e quelli degli altri non si elidono, si sommano!

Eppure, in questi ultimi decenni, la cultura media degli Italiani si è elevata notevolmente; e si ostentano con legittimo orgoglio lauree e titoli accademici. Appare perciò in tutta la sua sconfinata ipocrisia la meraviglia che l’italica gente manifesta di fronte a siffatti criminosi eventi.

I tanti saccenti che affollano lo stivale dovrebbero tenere sempre presente le denunce, gli avvertimenti e gli auspici dei Padri della Patria, Dante, Petrarca, Machiavelli, Guicciardini, Monti, Leopardi per parlare dei più illustri, e che fecero dire a Massimo d’Azeglio: “Fatta l’Italia, bisogna fare gli Italiani”.

Un 'esortazione rimasta, però, allo stato onirico, giacché neanche la diffusione della cultura è servita per superare il malvezzo seicentesco: "Franza o Spagna, purché se magna". Perciò ogni velleitario tentativo di cambiamento si è sempre risolto secondo l'espressione di Giuseppe Tomasi di Lampedusa: "Perché tutto resti com'è, occorre che tutto cambi".

Ribadisco una mia convinzione che mi deriva da un’analisi storico-sociologica del nostro popolo dal Risorgimento ai nostri giorni. Per comodità di sintesi tralascio la storia della corruzione dei governi postrisorgimentali, specie quelli del periodo del “trasformismo”, che fecero dire che “anche la Sfinge nel deserto sarebbe arrossita”, per affermare che una parte storicamente prevalente del popolo italiano è affetta da “vizi endemici” che condizionano le scelte politiche: familismo amorale, furbizia, naturale tendenza all’illegalità (talora alla mafiosità), arrivismo, opportunismo, accidia, slealtà, desiderio spasmodico di salire sul carro del vincitore, salvo poi tradirlo ai primi accenni di difficoltà e appenderlo a testa in giù.

Finora, in ogni regime politico, la corporazione dei corrotti è riuscita (salvo qualche eccezione di breve durata) a prevalere sugli onesti, perché i malfattori riescono sempre ad essere trasversalmente d’accordo, mentre i virtuosi si dividono a causa delle loro ubbie ideologiche, giacché nella loro corporazione fioriscono quelli che si ritengono più “duri e puri” di altri. Non sanno che, prima o dopo, arriva sempre qualcuno "più puro e più duro" di loro che li epura.

Ciò detto, è inutile farsi soverchie illusioni. In Italia non ci sarà mai un vero cambiamento senza la RIVOLTA MORALE DEGLI ITALIANI ONESTI, liberi però da qualsivoglia condizionamento. 

Ultimi commenti

11.09 | 09:59

Sembrano disinteressati ma se sollecitati e soprattutto responsabilizzati danno il meglio di loro

11.09 | 09:58

Caro senatore, oggi individuare ‘giovani di centrodestra’ è difficile! I ragazzi sono figli del loro tempo (questo) e non piace loro essere classificati o incasellati! Secondo me vanno solo stimolati

11.09 | 09:12

Caro Maurizio, senza la partecipazione dei giovani, specie quelli di centrodestra, la mia proposta rischia di diventare un "discorso ai sordi".

10.09 | 08:37

Finalità condivisibili! Occorre l’impegno di molti e sicuramente vanno coinvolti i giovani intorno a progetto di più ampio respiro e ambizioso!

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