LETTERA RACCOMANDATA AL MINISTRO DELL'AMBIENTE ON. SERGIO COSTA

Isola del Liri, 4 giugno 2019

On. Sergio COSTA
MINISTRO DELL’AMBIENTE E DELLA TUTELA DEL TERRITORIO

Via Cristoforo Colombo, 44
00147 R O M A

la Fondazione Piergiorgio Magliocchetti onlus, si pregia far presente che la CASCATA GRANDE di Isola del Liri (Frosinone), alta 27 metri, è l’unica al mondo all’interno di un centro storico medievale.

Ciò premesso, in considerazione dell’UNICITA’ di questo meraviglioso bene naturale, questa Fondazione ha proposto all’Amministrazione comunale di iniziare l’iter affinché sia inserito dal Governo nella lista da presentare periodicamente all’UNESCO come patrimonio mondiale dell’umanità.

La lodevole iniziativa, che s’inserisce nel contesto dello sviluppo turistico del Lazio, richiede però la demolizione degli sbarramenti, costruiti a monte e a valle della cascata, che ne hanno deturpato l’originaria bellezza.

Nel 1949, il Ministero dei lavori Pubblici, tramite il Genio Civile di Frosinone, progettò e realizzò il partitore a valle della CASCATA GRANDE che ridusse il suo salto. Ne nacque un contenzioso, perché il proprietario della centrale idroelettrica Villa Correa, insistente a monte della stessa, si ritenne danneggiato dalla diga, perché, a suo dire, aveva subito un rigurgito nello scarico del suo impianto, determinato dalla perdita di salto di m. 0,70 su un salto totale di m. 27.

La serie di lunghe liti, in sede giudiziaria, si trascinò per oltre un ventennio, finché il 24 ottobre 1974 una sentenza del Tribunale Superiore delle Acque Pubbliche condannò il Ministero dei Lavori Pubblici ad effettuare l’abbattimento degli stramazzi costruiti a valle della CASCATA GRANDE, “OPPURE AD ESCOGITARE UN PROVVEDIMENTO ATTO A COMPENSARE IN QUALCHE MANIERA LA PERDITA DI SALTO E POTENZA SOFFERTA DALL’IMPIANTO VISCOGLIOSI DI VILLA CORREA”.

Stranamente, anziché demolire il partitore, il Ministero dei lavori Pubblici, tramite il Genio Civile di Frosinone, elaborò e realizzò un progetto che si riassume nel modo seguente:

1. Allungamento dei cigli dei tre stramazzi ripartitori costruiti sul ramo sinistro del bacino a valle della CASCATA GRANDE in modo da ridurre la quota del pelo libero dello stesso e migliorare così il salto dell’impianto idroelettrico di Villa Correa.

2. Sopraelevamento, mediante sbarramento mobile e facilmente asportabile (tavolette) del 4° stramazzo ausiliario e delle spallette laterali della Cascata dall’attuale quota di m. 244,50 alla quota di m. 244,70.

3. Ampliamento della bocca di presa dell’impianto Viscogliosi, mediante taglio del ciglio superiore fino alla quota di m. 244,70 in modo da consentire un maggiore prelievo d’acqua.
In altre parole, il Genio Civile di Frosinone, trovandosi nelle condizioni di escogitare rimedi per compensare la centrale idroelettrica di Villa Correa, propose di effettuare quel sopraelevamento del 4° stramazzo e delle spallette laterali della Cascata che hanno sfigurato l’estetica della CASCATA GRANDE, dipinta nel passato dai più famosi paesaggisti europei.

Insomma, si consumò l’ennesima cena delle beffe, se si considera che lo scontro ultraventennale tra le famiglie industriali si svolse per la divisione alla “goccia” delle acque del ramo sinistro del fiume Liri, senza avere il minimo rispetto per il simbolo di Isola del Liri: la CASCATA GRANDE”.

Ora, poiché non sussistono più le suddette controversie, considerato che le industrie hanno da molto tempo cessato ogni attività, questa Fondazione propone la demolizione del partitore a valle della CASCATA GRANDE. E, quindi, per logica conseguenza, devono essere eliminati gli sbarramenti soprastanti senza per questo danneggiare gli interessi di chicchessia, giacché verrebbe semplicemente ripristinato lo status quo ante.

La demolizione dei suddetti sbarramenti si rende necessaria e urgente, per rendere della massima efficacia l’inserimento della CASCATA GRANDE nella lista dei beni naturali ritenuti dall’UNESCO, per la loro unicità, patrimonio mondiale dell’umanità. Infatti, si ribadisce che la CASCATA GRANDE di Isola del Liri è l’unica al mondo all’interno di un centro storico medievale.

Onorevole Ministro, nel segnalare quanto sopra, si precisa che analoga lettera, con le opportune integrazioni e modificazioni, è stata inviata all’Autorità di Bacino Liri – Garigliano e alla Regione Lazio per i provvedimenti stabiliti dalla legge 18 maggio 1989, n.183 (Norme per il riassetto organizzativo e funzionale della difesa del suolo) che attribuisce ogni competenza in materia alle regioni (REGIONE LAZIO L.R. 11 Dicembre 1998, n. 53 (Organizzazione regionale della difesa del suolo in applicazione della legge 18 maggio 1989, n. 183), questa Fondazione chiede il suo autorevole intervento affinché si provveda alla demolizione degli sbarramenti che deturpano la bellezza della CASCATA GRANDE di Isola del Liri (Frosinone).

Nella speranza che la richiesta sia positivamente accolta, si porgono distinti saluti.


IL VICE PRESIDENTE
Sen. Bruno Magliocchetti

LETTERA AL PRESIDENTE DELLA REGIONE LAZIO ON. MAURO BUSCHINI

Isola del Liri, 29 maggio 2019                                                                                          

Onorevole Presidente,

la Fondazione Piergiorgio Magliocchetti onlus, si pregia far presente a codesta onorevole Presidenza che la CASCATA GRANDE di Isola del Liri (Frosinone) è l’unica al mondo all’interno di un centro storico medievale. Ciò premesso, proprio per la sua UNICITA’, questa Fondazione ha proposto all’Amministrazione comunale di iniziare l’iter affinché questo meraviglioso bene naturale sia inserito dal Governo nella lista da presentare periodicamente all’UNESCO come patrimonio mondiale dell’umanità.

La lodevole iniziativa, che s’inserisce nel contesto dello sviluppo turistico del Lazio, richiede però la risoluzione dei seguenti problemi:

1) La demolizione degli sbarramenti a monte e a valle della Cascata Grande.

2) La riqualificazione urbana del centro storico, entro il quale insiste la Cascata, con il rifinanziamento del Contratto di quartiere “Ridisegnare l’Isola”, approvato dalla Regione Lazio nel 1999.

3) L’illuminazione del Centro storico con la realizzazione del progetto del famoso illuminotecnico francese Roland Jeol.

Per quanto concerne il punto 1), si porta a conoscenza di codesta onorevole Presidenza la grave situazione in cui versa la CASCATA GRANDE di Isola del Liri, e non solo a causa della siccità.

Nel 1949, il Ministero dei lavori Pubblici, tramite il Genio Civile di Frosinone, progettò e realizzò il partitore a valle della CASCATA GRANDE che ridusse il suo salto. Ne nacque un contenzioso, perché il proprietario della centrale idroelettrica Villa Correa, insistente a monte della stessa, si ritenne danneggiato dalla diga, perché, a suo dire, aveva subito un rigurgito nello scarico del suo impianto, determinato dalla perdita di salto di m. 0,70 su un salto totale di m. 27 circa.

La serie di lunghe liti, in sede giudiziaria, si trascinò per oltre un ventennio, finché il 24 ottobre 1974 una sentenza del Tribunale Superiore delle Acque Pubbliche condannò il Ministero dei Lavori Pubblici ad effettuare l’abbattimento degli stramazzi costruiti a valle della CASCATA GRANDE, “OPPURE AD ESCOGITARE UN PROVVEDIMENTO ATTO A COMPENSARE IN QUALCHE MANIERA LA PERDITA DI SALTO E POTENZA SOFFERTA DALL’IMPIANTO VISCOGLIOSI DI VILLA CORREA”.

Stranamente, anziché demolire il partitore, il Ministero dei lavori Pubblici, tramite il Genio Civile di Frosinone, elaborò e realizzò un progetto che si riassume nel modo seguente:

1.           Allungamento dei cigli dei tre stramazzi ripartitori costruiti sul ramo sinistro del bacino a valle della CASCATA GRANDE in modo da ridurre la quota del pelo libero dello stesso e migliorare così il salto dell’impianto idroelettrico di Villa Correa.                                                 

2. Sopraelevamento, mediante sbarramento mobile e facilmente asportabile (tavolette) del 4° stramazzo ausiliario e delle spallette laterali della Cascata dall’attuale quota di m. 244,50 alla quota di m. 244,70.

3. Ampliamento della bocca di presa dell’impianto Viscogliosi, mediante taglio del ciglio superiore fino alla quota di m. 244,70 in modo da consentire un maggior prelievo d’acqua.

In altre parole, il Genio Civile di Frosinone, trovandosi nelle condizioni di escogitare rimedi per compensare la centrale idroelettrica di Villa Correa, propose di effettuare quel sopraelevamento del 4° stramazzo e delle spallette laterali della Cascata che hanno sfigurato l’estetica della CASCATA GRANDE, dipinta nel passato dai più famosi paesaggisti europei.

Insomma, si consumò l’ennesima cena delle beffe, se si considera che lo scontro ultraventennale tra le famiglie industriali si svolse per la divisione alla “goccia” delle acque del ramo sinistro del fiume Liri, senza avere il minimo rispetto per il simbolo di Isola del Liri: la CASCATA GRANDE”.

Ora, poiché non sussistono più le suddette controversie, considerato che le industrie hanno da molto tempo cessato ogni attività, questa Fondazione propone la demolizione del partitore a valle della CASCATA GRANDE. E, quindi, per logica conseguenza, devono essere eliminati gli sbarramenti soprastanti senza per questo danneggiare gli interessi di chicchessia, giacché verrebbe semplicemente ripristinato lo status quo ante.

La demolizione dei suddetti sbarramenti si rende necessaria e urgente, per rendere della massima efficacia l’inserimento della CASCATA GRANDE nella lista dei beni naturali ritenuti dall’UNESCO, per la loro unicità, patrimonio mondiale dell’umanità. Infatti, si ribadisce che la CASCATA GRANDE di Isola del Liri è l’unica al mondo all’interno di un centro storico medievale.

Ciò premesso, poiché la legge 18 maggio 1989, n.183 (Norme per il riassetto organizzativo e funzionale della difesa del suolo) attribuisce ogni competenza in materia alle regioni (REGIONE LAZIO L.R. 11 Dicembre 1998, n. 53 (Organizzazione regionale della difesa del suolo in applicazione della legge 18 maggio 1989, n. 183), questa Fondazione chiede il suo autorevole intervento affinché si provveda alla demolizione degli sbarramenti che deturpano la bellezza della CASCATA GRANDE.

In merito al punto 2), si precisa che il Comune di isola del Liri è stato uno dei primi in Italia ad approvare il Contratto di quartiere che la Regione Lazio finanziò nel 1999 per un importo di circa 8 miliardi di lire, e che è stato utilizzato per alcuni significativi interventi di recupero edilizio. Successivamente però non si sono ottenuti ulteriori finanziamenti per la totale riqualificazione del caratteristico centro storico di Isola del Liri, noto per essere un’isola formata da due rami del fiume Liri.

Per quanto riguarda il punto 3), si porta a conoscenza di codesta onorevole Presidenza che presso l’ufficio tecnico del Comune giace il progetto del famoso illuminotecnico francese Roland Jeol, utilizzato in parte per illuminare la CASCATA GRANDE ed il contiguo Castello Boncompagni-Viscogliosi. Si aspetta la sua completa realizzazione unitamente al citato Contratto di quartiere, denominato “Ridisegnare l’Isola”.

Sperando di essere stati esaustivi, e nella certezza del Suo autorevole intervento, si porgono distinti saluti.

                                                                                                                                 IL VICE PRESIDENTE

                                                                                                                            Sen. Bruno Magliocchetti

LA "CASCATA GRANDE" DI ISOLA DEL LIRI (FROSINONE) PATRIMONIO MONDIALE DELL'UMANITA'.

ISOLA DEL LIRI (Frosinone), Città della Musica gemellata con New Orleans, è l'unico borgo medievale al mondo ad avere nel suo Centro storico una CASCATA GRANDE alta 27 metri.

Il Consiglio comunale di Isola del Liri con deliberazione n. 46 dell’8 novembre 2017 ha approvato la proposta della Fondazione “Piergiorgio Magliocchetti” relativa alla procedura d’inserimento della CASCATA GRANDE nella lista dei beni naturali riconosciuti dall’UNESCO patrimonio mondiale dell’umanità.

La Convenzione sul patrimonio mondiale, adottata dalla Conferenza generale dell'UNESCO il 16 novembre 1972, ha lo scopo di identificare e mantenere la lista di quei siti che rappresentano delle PARTICOLARITA' DI ECCEZIONALE IMPORTANZA da un punto di vista CULTURALE o NATURALE.

Il Comitato della Convenzione, chiamato Comitato per il patrimonio dell'umanità, ha sviluppato dei criteri precisi per l'inclusione dei siti nella lista.

Secondo l'ultimo aggiornamento effettuato nella riunione del 40° Comitato per il patrimonio dell'umanità a Istanbul tra il 10 e il 17 luglio 2016, la lista è composta da un totale di 1052 siti (di cui 814 beni culturali, 203 naturali e 35 misti) presenti in 165 stati del mondo.

L'Italia è la nazione a detenere il maggior numero di siti inclusi nella lista dei patrimoni dell'umanità (51 siti), seguita dalla Cina (50 siti) e dalla Spagna (45 siti). Anche la Francia e la Germania hanno più di 40 patrimoni, con rispettivamente 42 e 41 siti riconosciuti.

 

LETTERA RACCOMANDATA AL SEGRETARIO GENERALE DELL'AUTORITA' DI BACINO LIRI - GARIGLIANO

Isola del Liri, 17 giugno 2109

Esimia dott.ssa Vera CORBELLI

Segretario Generale Autorità di Bacino dei fiumi Liri-Garigliano e Volturno

(Distretto idrografico dell’Appennino Meridionale)

Viale Lincoln – Ex Area Saint Gobain 

                                            81100 CASERTA

 

Esimia dottoressa,

nel corso del 1° Festival dell’Acqua, svoltosi nel 2017 a Bari, lei ha lanciato l’appello ad una forte collaborazione istituzionale finalizzata all’uso razionale delle risorse idriche.

Ciò premesso, per sopperire all’inerzia delle istituzioni locali, questa Fondazione Piergiorgio Magliocchetti sente il dovere di segnalare la grave situazione in cui versa la CASCATA GRANDE di Isola del Liri, e non solo a causa della siccità.

Nel 1949, il Ministero dei lavori Pubblici, tramite il Genio Civile di Frosinone, progettò e realizzò il partitore a valle della CASCATA GRANDE che ridusse il suo salto. Ne nacque un contenzioso, perché il proprietario della centrale idroelettrica Villa Correa, insistente a monte della stessa, si ritenne danneggiato dalla diga, perché, a suo dire, aveva subito un rigurgito nello scarico del suo impianto, determinato dalla perdita di salto di m. 0,70 su un salto totale di m. 27 circa.

La serie di lunghe liti, in sede giudiziaria, si trascinò per oltre un ventennio, finché il 24 ottobre 1974 una sentenza del Tribunale Superiore delle Acque Pubbliche condannò il Ministero dei Lavori Pubblici ad effettuare l’abbattimento degli stramazzi costruiti a valle della CASCATA GRANDE, “OPPURE AD ESCOGITARE UN PROVVEDIMENTO ATTO A COMPENSARE IN QUALCHE MANIERA LA PERDITA DI SALTO E POTENZA SOFFERTA DALL’IMPIANTO VISCOGLIOSI DI VILLA CORREA”.

Stranamente, anziché demolire il partitore, il Ministero dei lavori Pubblici, tramite il Genio Civile di Frosinone, elaborò e realizzò un progetto che si riassume nel modo seguente:

1. Allungamento dei cigli dei tre stramazzi ripartitori costruiti sul ramo sinistro del bacino a valle della CASCATA GRANDE in modo da ridurre la quota del pelo libero dello stesso e migliorare così il salto dell’impianto idroelettrico di Villa Correa.

2. Sopraelevamento, mediante sbarramento mobile e facilmente asportabile (tavolette) del 4° stramazzo ausiliario e delle spallette laterali della Cascata dall’attuale quota di m. 244,50 alla quota di m. 244,70.

3. Ampliamento della bocca di presa dell’impianto Viscogliosi, mediante taglio del ciglio superiore fino alla quota di m. 244,70 in modo da consentire un maggior prelievo d’acqua.

In altre parole, il Genio Civile di Frosinone, trovandosi nelle condizioni di escogitare rimedi per compensare la centrale idroelettrica di Villa Correa, propose di effettuare quel sopraelevamento del 4° stramazzo e delle spallette laterali della Cascata che hanno sfigurato l’estetica della CASCATA GRANDE, dipinta nel passato dai più famosi paesaggisti europei.

Insomma, si consumò l’ennesima cena delle beffe, se si considera che lo scontro ultraventennale tra le famiglie industriali si svolse per la divisione alla “goccia” delle acque del ramo sinistro del fiume Liri, senza avere il minimo rispetto per il simbolo di Isola del Liri: la CASCATA GRANDE”.

Ora, poiché non sussistono più le suddette controversie, considerato che le industrie hanno da molto tempo cessato ogni attività, questa Fondazione propone la demolizione del partitore a valle della CASCATA GRANDE. E, quindi, per logica conseguenza, devono essere eliminati gli sbarramenti soprastanti senza per questo danneggiare gli interessi di chicchessia, giacché verrebbe semplicemente ripristinato lo status quo ante.

La demolizione dei suddetti sbarramenti si rende necessaria e urgente, giacché si intende proporre l’inserimento della CASCATA GRANDE nella lista dei beni naturali ritenuti dall’UNESCO, per la loro unicità, patrimonio mondiale dell’umanità. Infatti la CASCATA GRANDE di Isola del Liri è l’unica al mondo all’interno di un centro storico medievale.

Si ringrazia per l’attenzione e si resta in attesa di un cortese cenno di risconto.

Distinti saluti.

 

IL VICE PRESIDENTE

Sen. Bruno Magliocchetti

 

COMUNE DI ISOLA DEL LIRI, SEDE DECENTRATA DELL'AUTORITA' DI BACINO LIRI-GARIGLIANO

NEL 1996, NEGLI UFFICI DEL COMUNE DI ISOLA DEL LIRI SI TENNE UN IMPORTANTE INCONTRO CON IL MINISTRO DELL'AMBIENTE, ALTERO MATTEOLI, ACCOMPAGNATO DAL SOTTOSEGRETARIO, DOMENICO NANIA, PER ESAMINARE TUTTE LE PROBLEMATICHE DEL FIUME LIRI.

ALLA RIUNIONE PARTECIPARONO I PRESIDENTI DELLE GIUNTE REGIONALI DEL LAZIO, ABRUZZO E CAMPANIA E IL SEGRETARIO GENERALE DELL'AUTORITA' DI BACINO, DOTT. PINO D'OCCHIO.

NEGLI INCONTRI CHE SI TENNERO SUCCESSIVAMENTE ANCHE PRESSO IL MINISTERO DELL'AMBIENTE, FU ACCOLTA LA PROPOSTA DI ISTITUIRE AD ISOLA DEL LIRI LA SEDE DISTACCATA DELL'AUTORITA' DI BACINO.

IL COMUNE INDIVIDUO' LA SEDE IN VIA NICOLUCCI E MISE A DISPOSIZIONE IL PERSONALE E GLI AUTOMEZZI.

IN QUELLA SEDE FURONO SOLLECITATI I LAVORI DELLO SCOLMATORE DELLE PIENE DEL FIUME LIRI E LA DEMOLIZIONE DEL RIPARTITORE AI PIEDI DELLA CASCATA GRANDE.

DOPO QUALCHE MESE, A CAUSA DI UNA CONGIURA, CADDE L'AMMINISTRAZIONE DI DESTRA, E NON SE NE FECE PIU' NULLA.

L'AGONIA DELLA

L'AGONIA DELLA "CASCATA GRANDE" DI ISOLA DEL LIRI

LA DEMOLIZIONE DELLE DIGHE CHE DETURPANO LA CASCATA GRANDE.

Alla fine degli anni ’40 del secolo scorso, il Ministero dei Lavori Pubblici, al fine di dirimere le controversie insorte da molto tempo tra le industrie che derivavano le acque dal Liri, realizzò il partitore a valle della Cascata Grande, che accentuò invece il conflitto. La conseguente vertenza giudiziaria durò oltre venti anni. Infatti, nel 1974, essa si concluse con la sentenza del Tribunale Superiore delle Acque che consentì la realizzazione degli sbarramenti a monte della Cascata Grande. Da allora, in tempo di magra, la Cascata Grande ha perduto tutta la sua naturale bellezza.

Ora, poiché il partitore delle acque a valle della Cascata Grande ed i conseguenti sbarramenti a monte di essa non hanno più motivo di essere, giacché è terminato il motivo del contendere per la chiusura delle attività industriali, tutte queste opere devono essere demolite, per sostenere con maggiore forza la candidatura della Cascata Grande a patrimonio mondiale dell’umanità.

Tra l'altro, con la demolizione di questi dannosi sbarramenti si realizzerà un bacino navigabile dall'isolotto Mancini ai piedi della Cascata.

Per il combinato disposto della legge nazionale 18 maggio 1989, n. 183 e della legge regionale 11 dicembre 1998, n. 53 la competenza della demolizione delle suddette opere è della Regione Lazio e dell’Autorità di bacino, previa richiesta del Comune di Isola del Liri con un’apposita deliberazione consiliare.

LA DEMOLIZIONE DELLE DIGHE CHE DETURPANO LA CASCATA GRANDE.

Alla fine degli anni ’40 del secolo scorso, il Ministero dei Lavori Pubblici, per dirimere le controversie insorte da molto tempo tra le industrie che derivavano le acque dal Liri, realizzò il partitore a valle della Cascata Grande, che accentuò invece il conflitto. La conseguente vertenza giudiziaria durò oltre venti anni. Infatti, nel 1974, essa si concluse con la sentenza del Tribunale Superiore delle Acque che consentì la realizzazione degli sbarramenti a monte della Cascata Grande. Da allora, in tempo di magra, la Cascata Grande ha perduto tutta la sua naturale bellezza.

Ora, poiché il partitore delle acque a valle della Cascata Grande ed i conseguenti sbarramenti a monte di essa non hanno più motivo di essere, giacché è terminato il motivo del contendere per la chiusura delle attività industriali, tutte queste opere devono essere demolite, per sostenere con maggiore forza la candidatura della Cascata Grande a patrimonio mondiale dell’umanità.

Tra l'altro, con la demolizione di questi dannosi sbarramenti si realizzerà un bacino navigabile dall'isolotto Mancini ai piedi della Cascata.

Per il combinato disposto della legge nazionale 18 maggio 1989, n. 183 e della legge regionale 11 dicembre 1998, n. 53 la competenza della demolizione delle suddette opere è della Regione Lazio e dell’Autorità di bacino, previa richiesta del Comune di Isola del Liri con un’apposita deliberazione consiliare.

LA DEMOLIZIONE DELLE DIGHE CHE DETURPANO LA CASCATA GRANDE.

Alla fine degli anni ’40 del secolo scorso, il Ministero dei Lavori Pubblici, per dirimere le controversie insorte da molto tempo tra le industrie che derivavano le acque dal Liri, realizzò il partitore a valle della Cascata Grande, che accentuò invece il conflitto. La conseguente vertenza giudiziaria durò oltre venti anni. Infatti, nel 1974, essa si concluse con la sentenza del Tribunale Superiore delle Acque che consentì la realizzazione degli sbarramenti a monte della Cascata Grande. Da allora, in tempo di magra, la Cascata Grande ha perduto tutta la sua naturale bellezza.

Ora, poiché il partitore delle acque a valle della Cascata Grande ed i conseguenti sbarramenti a monte di essa non hanno più motivo di essere, giacché è terminato il motivo del contendere per la chiusura delle attività industriali, tutte queste opere devono essere demolite, per sostenere con maggiore forza la candidatura della Cascata Grande a patrimonio mondiale dell’umanità.

Tra l'altro, con la demolizione di questi dannosi sbarramenti si realizzerà un bacino navigabile dall'isolotto Mancini ai piedi della Cascata.

Per il combinato disposto della legge nazionale 18 maggio 1989, n. 183 e della legge regionale 11 dicembre 1998, n. 53 la competenza della demolizione delle suddette opere è della Regione Lazio e dell’Autorità di bacino, previa richiesta del Comune di Isola del Liri con un’apposita deliberazione consiliare.

LA CASCATA GRANDE PATRIMONIO MONDIALE DELL'UMANITA'

LA CASCATA GRANDE DI ISOLA DEL LIRI (FROSINONE)

PATRIMONIO MONDIALE DELL'UMANITA'

VENERDI' 13 OTTOBRE 2017 - ALLE ORE 17,00

"SALA EMILIO BOIMOND" - BANCA POPOLARE DEL FRUSINATE

ISOLA DEL LIRI - VIA BORGO SAN DOMENICO, 186/A

LA CASCATA GRANDE DI ISOLA DEL LIRI (FROSINONE)

PATRIMONIO MONDIALE DELL'UMANITA'

VENERDI' 13 OTTOBRE 2017 - ALLE ORE 17,00

LA CASCATA GRANDE DI ISOLA DEL LIRI (FROSINONE)

PATRIMONIO MONDIALE DELL'UMANITA'

VENERDI' 13 OTTOBRE 2017 - ALLE ORE 17,00

"SALA EMILIO BOIMOND" - BANCA POPOLARE DEL FRUSINATE

ISOLA DEL LIRI - VIA BORGO SAN DOMENICO, 186/A

Ultimi commenti

11.09 | 09:59

Sembrano disinteressati ma se sollecitati e soprattutto responsabilizzati danno il meglio di loro

11.09 | 09:58

Caro senatore, oggi individuare ‘giovani di centrodestra’ è difficile! I ragazzi sono figli del loro tempo (questo) e non piace loro essere classificati o incasellati! Secondo me vanno solo stimolati

11.09 | 09:12

Caro Maurizio, senza la partecipazione dei giovani, specie quelli di centrodestra, la mia proposta rischia di diventare un "discorso ai sordi".

10.09 | 08:37

Finalità condivisibili! Occorre l’impegno di molti e sicuramente vanno coinvolti i giovani intorno a progetto di più ampio respiro e ambizioso!

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