LA REGIONE LAZIO (PD) BOCCIA SE STESSA E IL COMUNE DI ISOLA DEL LIRI (PD)

“Bocciata dalla Regione Lazio l’ennesima richiesta di finanziamento del comune di Isola del Liri. Il bando riguardava appunto la possibilità di valorizzare, adeguare e promuovere particolari luoghi della regione Lazio con un’alta valenza culturale e turistica. Il comune di Isola del Liri rispose al bando approvando il 26 marzo scorso un progetto di adeguamento della LEFEBVRE per un importo complessivo di 300mila euro. In quella seduta di giunta furono assenti proprio gli assessori alla Cultura ed al Turismo. L’esito del bando vede il progetto presentato dal comune di Isola del Liri tra i non finanziabili in posizione 166^ su 222 progetti presentati, con un punteggio di 27 punti ben lontano dal minimo necessario di 40. L’ennesima conferma della mancanza di capacità dell’amministrazione di Quadrini di incidere su risorse regionali con progetti turistico/culturali che abbiano alle spalle una programmazione ed una visione integrata degli obiettivi che si intendono raggiungere nonostante continuiamo a ripeterci che al nostro territorio non mancano assolutamente le opportunità e le risorse turistiche, culturali e paesaggistiche”. V.V. - TG24.info

L'acquisto, la bonifica e la ristrutturazione dell'antica cartiera Lefebvre furono cofinanziati dalla Regione Lazio nel 1996 per la realizzazione del Museo dell'Archeologia industriale e della Carta per un importo di circa 10 miliardi (circa 5 milioni di euro).

La Regione Lazio (PD), rifiutando gli ulteriori finanziamenti per completare il più importante Museo italiano dell'Archeologia industriale e della Carta, boccia se stessa e il Comune di Isola del Liri (PD) che rischia a questo punto di essere chiamato a restituire 5 milioni di euro.

Occorre convocare urgentemente il Consiglio comunale per discutere la scandalosa vicenda e per chiedere l'intervento del Governo e del Parlamento europeo.

Brano tratto dalla relazione della Commissione d'inchiesta europea: "La Commissione osserva inoltre che, a norma del regolamento (UE) n° 1303/2013 e conformemente al principio della gestione concorrente, la competenza per la gestione dei fondi strutturali e di investimento europei spetta alle autorità nazionali/regionali".

IL PROGETTO DEL RECUPERO DELL'ANTICA CARTIERA LEFEBVRE E DEL MUSEO DELLA CIVILTA' DELLA CARTA

Il progetto sviluppato da Mario Morganti, Gianfranco Cautilli e Renato Morganti, declina coerentemente l'idea a partire dall'esigenza espressa dalla committenza pubblica di insediare nella cartiera il MUSEO DELLA CIVILTA' DELLA CARTA E DELLE TELECOMUNICAZIONI.

Del rudere dovevano rimanere tracce consistenti, della cascata si doveva privilegiare la vista, del verde si doveva conservare quasi tutto, dell'edificio si doveva farne un museo.

Risultato finale: una lunga passerella pedonale in acciaio sovrasta l'edificio, si insinua tra i lacerti murari opportunamente consolidati e conduce all'ingresso del museo come pure verso la cascata di cui si può godere la vista sostando all'estremità della passerella, quasi sospesi nel vuoto; un sistema di coperture di acciaio, rame e vetro che, ribassato rispetto alle creste murarie e arretrato rispetto ai muri in elevato dei timpani consente l'inserimento di ampi giardini pensili.

Questi, sinteticamente, gli elementi del progetto cui MCM ha affidato la soluzione del tema proposto. Un tema il cui svolgimento all'interno, così come declinato fino ad oggi, affida alla tecnica della sospensione diretta anche la soluzione dei connettivi principali orientati in obliquo come la passerella esterna, così da rafforzare l'identità di elemento architettonico aggiunto, quanto basta per segnare con decisione la rifunzionalizzazione in atto.

Al museo dunque si accede dall'alto. Poi ci si immerge progressivamente negli spazi produttivi "aggrappati alle pendici del vallone". Superata la black box che connota l'ingresso si accede al vano voltato del terzo livello sottostante la cappella in cui sono sistemati i servizi di accoglienza per il pubblico articolati in due ambienti a quote diverse cui è integrata una piccola sala per esposizioni temporanee.

Le esposizioni permanenti, invece, occupano i due livelli sottostanti, raggiungibili anche mediante l'ascensore ricavato all'interno del pilastro su cui poggia la passerella. In particolare, al secondo livello, oltre agli spazi espositivi sono organizzati gli uffici di direzione e segreteria del museo, e un'aula per seminari e conferenze.

PROSEGUE L'INDAGINE DELLA COMMISSIONE EUROPEA SULLA MANCATA REALIZZAZIONE DEL MUSEO DELL'ARCHEOLOGIA INDUSTRIALE E DELLA CARTA "CARLO LEFEBVRE".

Emergono inquietanti responsabilità dalla indagine svolta dalla Commissione Europea sulla vicenda del Museo di Archeologia Industriale e della Carta di Isola del Liri.

La petizione popolare, promossa dall’esponente locale di Destra Sociale Isolana – portavoce di Fratelli d’Italia Enzo Peticca, e portata all’attenzione di Bruxelles, oltre a chiedere un contributo per il completamento dell’opera simbolo storico dell’industrializzazione della città delle cascate, rimarcava la necessità di istituire una Commissione che indagasse sulla vicenda dell’ Ex Cartiera Lefebvre – Museo Italiano di Archeologia Industriale e della Carta in quanto, tale opera, non vide mai la sua finalizzazione dopo l’insediamento nel palazzo comunale di via San Giuseppe del sindaco della città delle cascate Vincenzo Quadrini.

La sua amministrazione non diede continuità al progetto, ottenuto dalla precedente giunta Magliocchetti – con un importo complessivo quantificato in circa 8 miliardi di lire a valere sui fondi strutturali europei di cui l’80% a fondo perduto –, e non presentò la richiesta di un ultimo finanziamento che sarebbe stato sicuramente concesso sia dall’Unione Europea che dalla Regione Lazio trattandosi di lavori di completamento.

Gli amministratori comunali, nel 2000, decisero di abbandonare il progetto, lasciando a tutt’oggi l’antica cartiera nello stato di rudere.

Nel resoconto inviato al firmatario della petizione, Bruxelles scrive testuali parole: “I SERVIZI DELLA COMMISSIONE HANNO INVIATO UNA RICHIESTA ALL’ATTUALE AUTORITÀ DI GESTIONE DELLA REGIONE LAZIO LA QUALE HA RISPOSTO CHE, VISTO IL LUNGO TEMPO TRASCORSO DAGLI ANNI 1994 – 1999, NON È STATO POSSIBILE RECUPERARE ALCUN DOCUMENTO AMMINISTRATIVO COLLEGATO AL PROGETTO CUI FA RIFERIMENTO IL FIRMATARIO.

L’AUTORITÀ DI GESTIONE, TUTTAVIA, HA INDICATO CHE IL PROGETTO ERA CONSIDERATO COME COMPLETATO POICHÉ NON ERA STATO ESEGUITO ALCUN RECUPERO FINANZIARIO (COME POTREBBE ACCADERE COME CONSEGUENZA DI UN MANCATO COMPLETAMENTO DEL PROGETTO).

L’AUTORITÀ DI GESTIONE HA INOLTRE CHIESTO INFORMAZIONI ALL’ATTUALE AMMINISTRAZIONE COMUNALE CIRCA LO STATO DI AVANZAMENTO DEL PROGETTO. AD OGGI, I SERVIZI DELLA COMMISIONE, NON HANNO RICEVUTO ALCUNA INFORMAZIONE CIRCA UNA EVENTUALE RISPOSTA DA PARTE DELL’AMMINISTRAZIONE COMUNALE.”

Ultimi commenti

11.09 | 09:59

Sembrano disinteressati ma se sollecitati e soprattutto responsabilizzati danno il meglio di loro

11.09 | 09:58

Caro senatore, oggi individuare ‘giovani di centrodestra’ è difficile! I ragazzi sono figli del loro tempo (questo) e non piace loro essere classificati o incasellati! Secondo me vanno solo stimolati

11.09 | 09:12

Caro Maurizio, senza la partecipazione dei giovani, specie quelli di centrodestra, la mia proposta rischia di diventare un "discorso ai sordi".

10.09 | 08:37

Finalità condivisibili! Occorre l’impegno di molti e sicuramente vanno coinvolti i giovani intorno a progetto di più ampio respiro e ambizioso!

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